L'Europa dell'astrofisica guarda a Locarno e a Lugano
Servizio comunicazione istituzionale
Che il Sole sia importante per la nostra esistenza sulla Terra è un dato di fatto, a partire dai suoi effetti sul clima e gli ecosistemi. Ma la nostra stella è importante anche per via del forte impatto che fenomeni ad alta intensità come le eruzioni solari e le conseguenti ‘tempeste’ elettromagnetiche possono avere sulle nostre attività umane altamente dipendenti dalla tecnologia, in particolar modo per le telecomunicazioni satellitari. Nel campo dell’astrofisica, l’analisi dell’interazione del Sole con la Terra è un’attività diventata sempre più importante negli ultimi decenni, come ben sanno i ricercatori dell’Istituto Ricerche Solari (IRSOL), entità associata all’USI dalla fine del 2015, che si occupa di osservare e analizzare con altissima precisione i fenomeni fisici solari. Le specifiche competenze dell’osservatorio sui monti sopra Locarno sono state premiate, a settembre, con l’assegnazione di un finanziamento di 760mila euro per partecipare nel progetto SOLARNET, finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma quadro Horizon 2020.
SOLARNET è un progetto a largo spettro che coinvolge molti attori attivi sul Vecchio Continente e il cui obiettivo principale è di mettere in rete e integrare le principali infrastrutture europee nel campo della fisica solare ad alta risoluzione. I risultati del progetto saranno di primaria importanza per definire lo sfruttamento del futuro telescopio solare europeo (EST) di 4 metri, la cui costruzione è prevista sulle Isole Canarie. IRSOL partecipa al progetto forte del suo famoso polarimetro ZIMPOL, uno strumento unico al mondo – sviluppato in origine all’ETH di Zurigo – per eseguire le misure spettropolarimetriche. Attualmente, sullo ZIMPOL si sta verificando un nuovo dispositivo per correggere gli effetti sistematici prodotti dalla strumentazione e aumentare così la precisione polarimetrica, ossia la capacità di ‘leggere’ la polarizzazione del fascio di luce solare per individuare e capire i fenomeni fisici –che permetteranno di meglio comprendere il funzionamento del Sole, incluse le citate eruzioni solari. Il nuovo dispositivo verrà poi installato anche sul telescopio solare GREGOR, a Tenerife, che fungerà da banco di prova finale per l’EST.
Il progetto SOLARNET coinvolge, oltre l’USI tramite l'IRSOL e l’Istituto di scienza computazionale (ICS), anche altre entità in Svizzera, come la Haute École d'ingénierie et de gestion del Canton Vaud e anche il Centro svizzero di calcolo svizzero (CSCS) a Lugano-Cornaredo. Quest’ultimo, infatti, avrà un ruolo come infrastruttura per tutte quelle attività legate alle simulazioni numeriche e al trattamento di dati ad alta risoluzione, offrendo così ai ricercatori dati pronti per la scienza e facilitandone il reperimento e l'utilizzo. L’IRSOL, dal canto suo, oltre a sviluppare il nuovo dispositivo per il telescopio GREGOR si occuperà della formazione e della condivisione del sapere, con l’organizzazione di una ‘school’ presso l’USI a Lugano, in collaborazione con la Facoltà di scienze informatiche.
Per informazioni sull'IRSOL: www.irsol.ch